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11 Marzo 2011

Texas: obbligo di ecografia prima dell'aborto.

La tortura imposta alle donne prima di abortire: devono vedere il feto e sentire il suo cuore battere

Texas: obbligo di ecografia prima dell'aborto.

Nonostante le forti critiche provenienti dall’opposizione democratica, il governo federale del Texas ha approvato una legge che impone alle donne che intendono abortire all’interno di strutture ospedaliere o  cliniche dello stato, di sottoporsi ad un’ecografia prima dell’interruzione di gravidanza.
Le donne che quindi sceglieranno di interrompere la propria gravidanza dovranno fare un’ecografia  tra le 72 e le 24 ore prima dell’aborto e avranno l’obbligo di prendere visione delle immagini generate dall’esame e di ascoltare il battito cardiaco del feto (naturalmente quando sia possibile ascoltarlo).Il carattere stringente della legge non lascia nessuno spazio per eventuali obiezioni di coscienza da parte dei medici e  l’inosservanza della stessa verrà sanzionata con la perdita della licenza di esercizio della professione.
Uno degli autori di questa legge, il repubblicano Sid Miller, ha dichiarato: “Vogliamo assicurarci che le donne ricevano tutte le informazioni disponibili, che capiscano le conseguenze mediche dell’aborto, le conseguenze psicologiche e tutti gli aspetti della procedura.” Una vittoria per i gruppi anti-abortisti texani, che godono  della simpatia di una importante fetta  della popolazione del Paese. Sei mesi fa circa, era stata presentata al Senato la prima versione di questa legge, che garantiva l’esenzione dall’esame ecografico per le donne vittime di violenza sessuale o incesto. Ma nel passaggio alla Camera queste eccezioni sono state cancellate.
La legge verrà quindi applicata senza “alcuna eccezione”. I democratici  avevano proposto numerose varianti al disegno di legge iniziale, come per esempio la copertura sanitaria e l’educazione universitaria del nascituro qualora la gravidanza non fosse stata interrotta dopo l’ecografia.
Entrambe le proposte pero’ non sono però state accolte. A questo punto viene da chiedersi, perche’ lo stato voglia far nascere questi bambini visto che con l’approvazione di questa norma gli obblighi del governo finiscono proprio nel momento della loro nascita? E soprattutto, e’ giusto che una donna che decide di interrompere la propria gravidanza, con certo non poca sofferenza, debba essere sottoposta a quest’ulteriore trauma psicologico e sofferenza?
 

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daniela castellacci

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