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29 Luglio 2011
La Regina Ortensia Beauharnais
Ortensia appartiene a quella schiera di donne che passano attraverso la storia in maniera liquida, trasparenti come l'acqua eppure pervasive,
Figlia di una madre ingombrante, Joséphine Tascher de la Pagerie, da cui ha ereditato la figura snella e la grazia naturale ed indolente delle creole, di un nobile visconte elegante e blasé, Alexandre, destinato a morir giovane sulla ghigliottina, figlia adottiva dell'uomo più potente d'Europa, Napoleone, moglie di un re controvoglia, il bizzarro Louis , terzo fratello Bonaparte, sarà destino che diventi (ma lei non potrà goderne perché morta da tempo) madre di un imperatore, Napoleone terzo di Francia.
Come si fa a risalire a lei, a lei sola, in un albero genealogico cosi ridondante e complesso?
Guardando i suoi molti ritratti, fra pennellate più o meno compiacenti ci vengono incontro un paio d'occhi grandi, un ovale affilato, carnagione chiara , capelli biondo cenere e un atteggiamento costante di discreta eleganza.
Tanto nei ritratti giovanili, dove gli occhi un po' troppo sporgenti che ha preso dalla madre hanno lampi di malizia, quanto nei ritratti ufficiali dove il volto si compone ad una dovuta gravità, si intravede una persona consapevole eppure nonchalante, uno spirito coltivato ma dolce.
Tutto questo è frutto di un buon carattere e di una altrettanto buona educazione. Presa in carico a Saint Germain dalla famosa madame Campan subito dopo il trambusto della Rivoluzione assieme ad un gruppetto di ragazze della sua età e di distinta famiglia,è solo preparata ad un quieto e discreto avvenire matrimoniale quando il ciclone che fu Napoleone irrompe nella vita della famiglia Beauharnais cambiandone totalmente il corso.
Ortensia ha da subito, più ancora di sua madre, una adorazione ed un timore per il genio di Napoleone che sconfinano nell'obbedienza assoluta e cieca.
Consigliata per tutta la vita tramite lettere sapienti e addirittura preveggenti da madame Campan ( poi nominata sovrintendente degli stabilimenti educativi imperiali ), sospinta dall'ambizione materna, prona agli ordini di Napoleone che dalle buie giornate del Terrore la portava di slancio a sedersi sul trono d' Olanda, Ortensia dovrà per forza rifugiarsi in un mondo tutto suo, che nel tempo si ingigantirà
Una vita pubblica eterodiretta, con maman Josephine che intreccia secondo il costume dell'epoca affetti e politica, mondanità e famiglia, debiti e potere; a contrasto ,una vita privata fatta di musica, danza, equitazione ed amori più o meno fugaci, il tutto accompagnato da isterismi, stress, anoressia e tutto quanto come è noto il potere può portare di cattivo a chi sta sui gradini di un trono.
L'adolescenza di Ortensia termina in un matrimonio destinato a fare l'infelicità di entrambi i coniugi. Louis Bonaparte ha cattiva salute, molte fisime ed una omosessualità latente. Obbligato a seguire le orme del famoso fratello, ha intrapreso la carriera militare, buon soldato in Egitto, rassegnandosi a diventare re dì Olanda per alcuni anni per ordine di Napoleone. Fa l'errore di ascoltare più le ragioni degli olandesi sudditi che quelle del fratello che non esiterà ad annettersi l'Olanda , non appena Louis avrà abdicato nel 1806.
A quest'epoca il suo matrimonio traballante con Ortensia ha già prodotto varie separazioni e riavvicinamenti, più due figli. Il terzo vedrà la luce nel 1808 a seguito dell'ultima riconciliazione. Le chiacchiere malevole corse su quest'ultima gravidanza della regina Ortensia sono assai numerose.
Eh, si. La riflessiva, educata e sostanzialmente timida ragazzina che è stata Ortensia, con l'uso di mondo ha appreso a condurre una vita decisamente privata come ha ben avuto modo di osservare nei salon della capitale e soprattutto in quello di sua madre.
Leggerezze di donna gestite nel silenzio di corti protettive, cose che avvengono appunto liquide come l'acqua senza che in superficie nulla cambi.
Scriverà Napoleone all'amata figlia adottiva:....non si può dire che anche voi siate senza colpe, per bizzarro che sia stato mio fratello....
Se sul terzo figlio ci sono state irrispettose chiacchiere, del quarto tutti fanno finta di nulla sapere. Nasce nel 1811 quando lei è ormai sulla trentina ed è il figlio del conte di Flauhault. Sarà Charle de Morny e vivrà separato dalla madre, allevato dalla nonna materna. Ricchissimo (destino vuole che a volte i figli naturali abbiano più dei figli ufficiali per compensare i sensi di colpa dei genitori) prenderà in questo modo la sua condizione:..... nella mia famiglia siamo bastardi da tre generazioni...
La forza d'animo di Ortensia si vede solo nei momenti di grande disperazione
che saranno pochi ma terribili.
Ortensia ama muoversi e conduce vita attiva. Ama la montagna che le porterà via in uno spaventoso incidente Adèle la sua migliore amica e confidente.
In una banale passeggiata sulle Alpes Ortensia affronta un passaggio su di una tavola di legno, agilmente; l'amica sbaglia il passo e scivola assieme alla passatoia in una cascata. Fino a sera si continuerà a cercarne il corpo con Ortensia irremovibile. Lascerà la montagna solo portando a casa in carrozza il corpo dell'amica adorata.
Per i figli avrà una attenzione particolare, piuttosto inconsueta all'epoca e soprattutto fra le persone del suo rango
Quando le muore improvvisamente di croup (difterite) Napoleon Charles il suo primo amatissimo figlio di cinque anni, erede di Napoleone all'epoca senza figli propri, rischia di diventare pazza.
In seguito sarà sempre attenta alla loro educazione ed alla loro vita quotidiana, nel tentativo di proteggerli dal pericoloso stato in cui il destino li ha messi (attentati e rovesci di fortuna, gelosie, intrighi sono l'angoscia di una madre che ha visto da vicino la Rivoluzione, il Direttorio, il Consolato e l'Impero).
Ortensia è molto indulgente nei pochi momenti privati che concede alla famiglia. I bambini la vedono fra una corsa e l'altra nelle sue rappresentazioni, in abito di corte, carica di diamanti. La accompagnano alla carrozza reggendole lo scialle, i guanti, a volte lo strascico. Fanno impazzire il famoso parrucchiere Charbonnet correndo sotto i capelli della madre che, seduta alla toilette, li allunga a mo' di tenda (quando è in piedi la sua chioma tocca terra).
L'etichetta, in particolare quella ridondante delle Tuileries, le impone di essere sempre di corsa e pronta ad ogni tipo di rappresentazione del potere
Lei, la figlia di Josephine, deve accompagnare sempre più sovente come parente stretta e dama di grado più elevato la giovane regina Maria Luisa, sovente in carrozza a vetri o addirittura scoperta, presidiare tribune, assistere a messe e parate estenuanti , quasi sempre in abiti di corte di velluto, pesanti di arabeschi ma assolutamente a petto e spalle nude.
Una rovina per la salute. Un tour de force per il fisico ed il morale.
E' lei l'incaricata dei balli di corte e l'organizzatrice di meravigliose quadriglie.
Nessuno dimentica che è cosi che l'ha conosciuta il giovane amante Flahault,
Un episodio riportato da tutti i memorialisti del tempo racconta che al termine di un ballo il giovane, suo coetaneo, non si era trattenuto dall'applaudirla e lei se ne era risentita e lagnata con la madre di lui. Che diamine non è mica una danseuse dell'opera, non balla per un pubblico, ma per se sola. Che ineleganza oltre che danno all'etichetta. E' durante il colloquio di scuse che vien fatto risalire l'interesse di lei per il bell'ufficiale, uomo definito da Napoleone buono per ogni cosa.
Un anno maledetto, il 1813, iniziato di venerdì, segnerà uno spartiacque profondo nella sua vita
L'armata si disperde in Russia , muoiono e restano mutilati migliaia di bravi ragazzi francesi e la migliore nobiltà , il regime va a rapidamente a rotoli e lascia un sentimento di vuoto e di autentico orrore in quanti avevano creduto ciecamente in Napoleone
Josephine ne muore, abbattuta da una rapida malattia durante la visita dello zar di Russia Alessandro
Napoleone rientrato rapidamente ha lascito sul campo i suoi due luogotenenti Gioacchino Murat e il principe Eugenio, viceré d'Italia.
Eugenio è l'unico amatissimo fratello di Ortensia. Lei gli manda canzoni e trema per lui; lui invecchia precocemente per riuscite nell'immani compito di attuare la ritirata dalla Russia, la più spaventosa del secolo. Lo fa egregiamente perché e un ottimo soldato e soprattutto a differenza di Murat fedele alle consegne.
Se vogliamo ripensare ad Ortensia dobbiamo cercare di vederla ad una delle sue ultime uscite ufficiali, il 14 febbraio 1813.
Sono le nove del mattino: abbigliata in gran fretta, una magrissima e pallida figurina di donna ci appare: porta in capo una corona di diamanti disegnata ad ortensie ed un abito di corte rosa con grandi grappoli dei medesimi fiori in argento che corrono tutto attorno. Sulla traine corone di fiori e rose
Tra i gioielli, un diamante rosa chiamato per lei Ortensia , del peso di venti carati,appartenuto a Luigi XIV.
Il tempo degli addii , iniziato nel 1813 con la morte dell'amica più cara e proseguito nel 14 con la perdita di Josephine non si arresterà più per la nostra eroina: nel 21 scompare napoleone e nel 24 muore, precocemente invecchiato a 42 anni, il fratello Eugenio. Anche il secondo figlio Napoleon Louis sposato ad una cugina Bonaparte muore in Italia nei moti del 31. Le resta solo quello che è destinato a diventare imperatore,ma è un figlio inquieto e infelice, braccato dalle polizie di mezza Europa, che deve fuggire addirittura negli Stati Uniti
Lei tra mille rovesci e dispiaceri , bandita dalla Francia, confiscati tutti i suoi beni per la appoggio dato a Napoleone durante i cento giorni, ha ancora abbastanza di suo per scegliersi un buen retiro ad Arenenberg, sul lago di Costanza dove vivrà fino alla fine dei suoi giorni.
Dovendo sottoporsi ad una grave operazione richiama il figlio e fa testamento
E' con grande tenerezza che attraverso quelle pagine scopriamo tutta una rete di affetti e una preveggente simpatia. Per tutti c'è qualcosa, qualcosa di speciale, di appositamente pensato. Lei ricorda le lettrici, le amiche, le cugine, le molte nipoti, il fratello di latte. Una spilla, ma non una qualsiasi , proprio quella che tanto era piaciuta all'interessata, gli orecchini ma proprio quelli che indossa tutti i giorni , i braccialetti ma quelli con le gli smalti dei suoi cari, e poi scialli e scialli di cachemire per tenersi caldo il cuore.
Ortensia riposa con i suoi segreti, i suoi dolori e e le sue ambizioni a Rueil accanto a sua madre.
L'esercito francese suona ancora una marcia militare composta da lei che per gran parte dell'ottocento gli organetti di Barberia hanno suonato fino allo sfinimento sui bordi di tutte le strade di Francia.
Rosellina Piano
Istituto Psicoanalitico di Orientamento Lacaniano.
Formazione di laureati in medicina e di laureati in psicologia che scelgano di proseguire la loro formazione in psicoterapia, secondo la psicoanalisi freudiana orientata dall'apporto teorico-clinico datole da Jacques Lacan. Istituto riconosciuto dal MIUR con DM 25.11.2011.Casa Ubaga, un luogo nell'entroterra ligure dove circolano saperi in condivisione
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