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17 Maggio 2011
Esodi dalle passioni tristi
Spinoza, nel XVII secolo, ha posto un problema morale e politico fondamentale: come mai coloro che detengono il potere, in ogni campo, hanno bisogno di infliggerci passioni tristi?
21-22 MAGGIO 2011
CENTRO ESPOSITIVO MUSEALE SMS - SAN MICHELE DEGLI SCALZI –
Viale Delle Piagge PISA
Spinoza, nel XVII secolo, ha posto un problema morale e politico fondamentale: come mai coloro che detengono il potere, in ogni campo, hanno bisogno di infliggerci passioni tristi? Ispirare passioni tristi è necessario all’esercizio del potere: e, aggiunge Spinoza, il despota è colui che ha bisogno della “tristezza” dei suoi sudditi.
La nostra epoca è descritta da più parti come l’epoca delle passioni tristi.
Nel linguaggio spinoziano le passioni tristi corrispondono a una diminuita capacità di agire, all’impotenza singolare e collettiva, alla disunione e alla disarticolazione delle soggettività, corpi e menti.
Osservando la nostra società è facile incontrare passioni tristi, sentimenti di resa o una frammentazione tale dei progetti e delle identità da indebolire la forza di immaginare un agire collettivo. Eppure è proprio nelle esperienze che si muovono lungo le linee di fuga dello scoraggiamento che troviamo forme di esodi possibili dalle passioni tristi. Esperienze politiche, artistiche e di pensiero non rinunciatarie, che sembrano aprire alla possibilità di una nuova mappa delle passioni.
Anche se l’epoca delle passioni tristi è una metafora efficace della nostra condizione,dunque, non è e non può essere una narrazione totalizzante, ma da leggere all’interno di una grande dinamica degli affetti e dei corpi. Vogliamo restituire a questa espressione il dinamismo che ne caratterizzava la teoria dove le passioni tristi erano esiti possibili e contingenti di incontri e scontri in un quadro di molteplicità in movimento. Le passioni tristi sono uno dei poli sulla linea melodica della variazione continua costituita dall’affetto, variazione continua della forza di esistere che ha l’altro polo nelle passioni gioiose, quelle che aumentano la potenza di agire.
Ci siamo chieste quali passioni sono in grado oggi di orientare e rafforzare la nostra capacità di agire, quali affetti sono performativi di un altro modo possibile, spinte di liberazione dalle emozioni che ci fanno aderire alle condizioni della nostra subordinazione.
Ci siamo chieste se e come parole come futuro lavoro politica desiderio sessualità libertà – parole forti della tradizione politica - possano diventare i punti virtuali di una possibile mappa di esodi dalle passioni tristi.
Sabato 21 maggio ore 10.00
Paola Bora Introduzione ai lavori
SESSUALITÀ/ LIBERTÀ
Presiede e coordina il dibattito Liana Borghi
Liliana Ellena: Passioni tristi e memoria: corpi, movimenti e felicità pubblica
Fabrizia Di Stefano: "Non c'è rapporto sessuale". La vitale melanconia delle relazioni
Giovanna Maina : Furry Girl e le altre. Identità e imprenditorialità femminile nel porno alternativo
Giorgia Serughetti : Prostituzione e desiderio maschile, tra potenza e potere
ESODI DALLE PASSIONI TRISTI
PISA 21-22 MAGGIO 200
1
SMS- CENTRO ESPOSITIVO E MUSEALE
SAN MICHELE DEGLI SCALZI
Viale delle Piagge - Pisa
Sabato 21 ore 15,00
POLITICA /DESIDERIO
Presiede e coordina il dibattito Clotilde Barbarulli
Adriana Nannicini Da estranea e straniera, coming back verso la cittadinanza
Paolo Godani : L’io come passione triste
Anna Camaiti Hostert: Affetti e passioni dell’identità transculturale
Domenica 22 ore 9,00
FUTURO /LAVORO
Presiede e coordina il dibattito Sandra Burchi
Carmen Leccardi : E’ davvero scomparso il futuro?
Teresa Di Martino : Reinventare il lavoro : strategie per il futuro
Anna Romei: La politica fra lavoro e futuro
Gina Giani: Quisque faber fortunae suae, o no? Dimensione individuale e sociale nella conquista del benessere e della felicità, anche attraverso il lavoro.
Susanna Camusso: In mare aperto. Lavoro e futuro
mn
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Formazione di laureati in medicina e di laureati in psicologia che scelgano di proseguire la loro formazione in psicoterapia, secondo la psicoanalisi freudiana orientata dall'apporto teorico-clinico datole da Jacques Lacan. Istituto riconosciuto dal MIUR con DM 25.11.2011.Casa Ubaga, un luogo nell'entroterra ligure dove circolano saperi in condivisione
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