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26 Luglio 2011

Psicoanalisi applicata al disagio contemporaneo

La psicoanalisi è un'esperienza d parola offerta al soggetto, a ciò che nell'individuo parla, vale a dire a colui che chiede "chi sono?".

Psicoanalisi applicata al disagio contemporaneo

 Psicoanalisi applicata al disagio contemporaneo a cura di Paola Bolgiani, Monica Gargano, Silvia Morrone

Neos Edizioni, Torino, 2011

La psicoanalisi è un'esperienza d  parola offerta al soggetto, a ciò che nell'individuo parla, vale a dire a colui che chiede "chi sono?". Ed è vero che noi viviamo oggi in una società che si appoggia alla convinzione che la scienza renda comprensibile tutto ciò che avremo bisogno di conoscere, che la tecnoscienza possa fabbricare tutto ciò di cui abbiamo bisogno e il mercato ci offra tutto quello che ci manca.

Il mercato sfrutta infatti la struttura mancante e desiderante del soggetto per fargli credere che la tecnologia fabbrichi tutto ciò di cui ciascuno manca e lo metta a disposizione di chi ha i mezzi per acquistarlo. Promettendo a ciascuno che l'oggetto che gli manca esiste, si tende a trasformare il desiderio in bisogno e a scambiare il soggetto parlante con l'individuo biologico. D'altra parte se qualcuno crede che un oggetto di consumo lo possa completare, significa che si considera della stessa stoffa, della stessa natura di quell'oggetto. Non ci possiamo quindi stupire di finire noi stessi sul mercato, naturalmente sempre per un'ottima causa, smembrati  per lo scambio, in sangue, organi, cellule, ma anche sempre di più come schiavi.


Il lavoro del Centro Psicoanalitico di trattamento dei malesseri contemporanei  è sostenuto dal fatto che le problematiche attuali  reclamano nuove forme di risposta da parte del discorso analitico alle difficoltà dei legami e allo stordimento dei passaggi all'atto. esse richiedono anche nuovi strumenti, come il centro Psicoanalitico, una porta aperta alla città e soprattutto ai soggetti, a testimonianza del fatto che lo psicoanalista non è extraterritoriale al discorso sociale in cui opera.

 

Non disturbi, domande.  Recensione di Barbara Nicotra 

Il volume “Psicoanalisi applicata al disagio contemporaneo” raccoglie il lavoro svolto durante due giornate organizzate dal Centro Psicoanalitico dei malesseri contemporanei onlus di Torino.  Il lavoro riprende i casi clinici scritti da coloro che operano presso il centro, casi orientati dalla clinica psicoanalitica. La pubblicazione mette bene in evidenza come il centro psicoanalitico scommetta sulla singolarità del soggetto, ormai in una società che punta alla globalizzazione e alla massificazione; una soggettività che si fa legame con gli altri attraverso la formazione del sintomo che gli analisti lacaniani non mirano ad eliminare.  Si coglie bene, dalla lettura del testo, come gli analisti lacaniani non indirizzino il trattamento seguendo una teorizzazione basata su concetti predeterminati, ma piuttosto cerchino di instaurare una relazione di transfert attraverso la quale possa essere indirizzata la cura che è volta a dare posto al soggetto.  Il Centro Psicoanalitico non punta a far sì che un trattamento cominci ma mira a produrre nel soggetto la possibilità di articolare qualcosa in relazione al proprio disagio. Alcuni soggetti che si recano al Centro Psicoanalitico sono alla ricerca di risposte e di soluzioni volte ad eliminare una sofferenza, ma la pubblicazione mette in rilievo come il lavoro svolto al centro punti a mettere il soggetto nella condizione di parlare non essendo il sapere dalla parte di chi ascolta. Il volume, quindi, evidenzia come opera la psicoanalisi e come essa sia orientata da un'etica; i “disturbi” non sono considerati dei deficit ma piuttosto risorse del soggetto, modi di fare legame con gli altri a cui è importante dare ascolto perchè espressione di una preziosa singolarità.  

 

Da “Soggetto senza parola” a “Soggetto particolare” recensione di Cinzia Sobrero

Il libro “Psicoanalisi applicata al disagio contemporaneo” (Neos edizioni) rappresenta una testimonianza di ciò che il discorso psicoanalitico può offrire di differente rispetto alle varie terapie che il “mercato” contemporaneo propone. Un tempo, quello in cui viviamo, caratterizzato non solo da una moltiplicazione di oggetti e quindi anche di “soluzioni” di cui godere senza limite, ma dove addirittura il bisogno talora viene indotto nel consumatore a partire dall’oggetto stesso, nella logica di sapore pubblicitario del “ti offro ciò di cui non sapevi ancora di avere bisogno”, lasciando uno spazio minimo per il desiderio del soggetto.
All’interno di questo tipo di legame sociale, anche il modo e i sintomi con i quali il soggetto si presenta da un terapeuta hanno acquisito delle caratteristiche peculiari. Eventi di corpo, continui passaggi all'atto, storie congelate di disinserimento, varie declinazioni della precarietà, dipendenze da oggetti più svariati: queste sono solo alcune delle condizioni di emergenza per le quali i soggetti si rivolgono ad un terapeuta.
In ogni caso clinico, nelle riflessioni e nei commenti si mettono ben in rilievo le peculiarità dell'intervento dello psicoanalista e ciò che il Centro psicoanalitico di trattamento dei malesseri contemporanei, fin dalla sua fondazione, si è proposto di accogliere: proprio queste difficoltà, che non sono ancora delle “domande”, ma spesso ancora malesseri senza nome. Non si tratta, quindi, per i terapeuti che lavorano al Centro di proporre un'analisi, ma bensì un trattamento condotto a partire da una valutazione analitica, che lasci spazio al soggetto e ne rispetti la singolarità.
Il tipo di lavoro che spesso occorre fare è quello di permettere il passaggio da “soggetto senza parola” a “soggetto particolare”, che può dire; chi conduce il trattamento è chiamato a prendersi la responsabilità di far parlare il soggetto e di fare gli atti opportuni, mettendo in gioco due elementi fondamentali che sono il tempo e il pagamento. E’ proprio rispetto a questi elementi che il Centro Psicoanalitico ha inventato la differenza tra sezione Accoglimento, Precarietà e Trattamento, con modalità di lavoro particolari che ben emergono nel testo.
 Pagina dopo pagina si delinea una logica che orienta ogni caso e che, ogni volta in modo differente, permette a chi è lì di accogliere qualcuno che telefona, che si presenta per un appuntamento o che semplicemente chiede aiuto, lasciando lo spazio perché una domanda si produca. 

 

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