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Intercultura e pari opportunità

Le donne del mondo, i pari diritti, la pari dignità

Intercultura e Pari Opportunità

02 Marzo 2011

Le donne in Guatemala organizzano il Festival della Memoria

Per ricordare le centinaia di donne vittime di violenza sessuale durante la guerra civile.

Le donne in Guatemala organizzano il Festival della Memoria

In questi giorni di inizio marzo a Chimaltenango, zona del Guatemala con popolazione a prevalenza maya, si svolge il Festival della Memoria, per ricordare le centinaia di donne vittime di stupri ai tempi della guerra civile che ha insanguinato il paese per quasi 40 anni. Violentate dai soldati dell’esercito e dai guerriglieri per cui gli abusi erano un mezzo di controllo politico-militare, ancora oggi le donne guatemalteche devono guardarsi dalle brutalità diffuse in questa società violenta e machista.
Il Festival, cui partecipano ospiti da Serbia, India, Colombia, Perù ed Ecuador, è un modo senz’altro doloroso di avvicinarsi alla ricorrenza dell’8 marzo e “festeggiare” la donna e i suoi diritti, ma al tempo stesso ha un ruolo catartico: "Parliamo del passato perché la nostra memoria conserva ciò che è successo e quando gli eventi sono traumatici, abbiamo bisogno di una guarigione a livello personale e collettivo - spiega Juana, esponente del Colectivo Actoras de Cambio che ha promosso l’iniziativa - Per noi donne, scrivere la nostra storia ha significato rompere il silenzio, parlare, capire la storia e riscriverla. Ci ha dato l’opportunità di sanare il dolore di ciò che è successo, in particolare il dolore della violenza sessuale, e di trasformarlo in un insegnamento per la propria vita, come persone, come popoli e come umanitá intera.
La violenza sessuale è stata un’azione criminale intenzionalmente e dettagliatamente pianificata dall’esercito per vincere la guerra e rivolta specificamente contro di noi. Alcune di noi furono anche vittime di abusi sessuali da parte dei gruppi di guerriglieri che appoggiavamo, come parte della violenza patriarcale che gli uomini esercitano quotidianamente contro i nostri corpi tanto in tempo di guerra come in tempo di “pace
"Questo crimine contro l’umanità è passato sotto silenzio per 25 anni, perché non esisteva spazio sociale in cui si volesse ascoltare o credere, interviene Maria Luz. Il dolore si convertì in sofferenza, resa più profonda dall’ingiusto stigma sociale che è ricaduto su di noi e non sui nostri aggressori,
La violenza sessuale è l’unico crimine in cui si responsabilizza e si colpevolizza la vittima. La colpa è un meccanismo sociale efficace per tenerci imbavagliate e farci provare vergogna; lo abbiamo appreso attraverso la storia del terrore del patriarcato. sulle nostre vite. Adesso capiamo questo perverso meccanismo del terrore, ma soprattutto abbiamo trovato  il modo per distruggerlo: parlando, ricostruendo la memoria delle donne e trasformando dalla radice tutto ciò che lo sostiene, con gioia, libertà e creatività, e senza colpa.
Noi abbiamo trovato la forza di sopravvivere. Siamo qui, vive, riconoscendo le nostre forze, il nostro potere, i nostri saperi, come donne e come maya”.
"Rompere il silenzio, costruire la nostra memoria signfica anche costituirci oggi come voce della memoria e corpo di libertà, perché dalle nostre esperienze tessiamo nuove reti affinché la violenza sessuale sia parte del passato - conclude Juana. E da qui creiamo possibilità reali di pace per noi donne e per tutta l’umanità, basata sul profondo rispetto delle differenti espressioni di vita, sui valori come l’armonia, l’equilibrio, l’uguarglianza, che rifiutano tutte le relazioni violente come la violenza sessuale, il machismo, il razzismo e i rapporti autoritari, totalitari e di dominazione degli uni sugli altri".
L’ong italiana CISV sostenere le donne el Colectivo Actoras de Cambio nella loro rivendicazione di una nuova dignità e lavora in Guatemala facendo sensibilizzazione sui diritti umani e civili e fornendo accoglienza, sostegno psicologico-legale e formazione alle donne in fuga da situazioni familiari e sociali di violenza. In questo modo la CISV, indirettamente interviene in appoggio alla Red Coordinadora, che è una rete che raggruppa una decina di associazioni femminili particolarmente attive nell’ambito della promozione culturale della donna.
Per che volesse approfondire il tema e sostenere le donne guatemalteche nella loro lotta quotidiana per i oro diritti fondamentali, si può andare sul sito www.cisvto.org
 

Elena Vaccarino

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