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Attualità e Società

14 Dicembre 2010

Qualità dell'aria e stile di vita: un'avventura scientifica internazionale.

La dottoressa Maria Cristina Mammarella spiega che ogni luogo dove viviamo ha un modo proprio di respirare.

E’  una donna ad aver coordinato un team di ricercatori italiani e stranieri per una importate indagine finalizzata agli studi sulla meteodiffusività della qualità dell’aria nella valle del biferno. La dottoressa Maria Cristina Mammarella spiega che ogni luogo dove viviamo ha un modo proprio di respirare. le sue intuizioni condivise dal mondo scientifico mondiale possono diventare strumenti utili per gli amministratori locali negli interventi per la qualità dell’aria sui territori.
 
Ma è molto più di una boccata d’ossigeno. La dottoressa Maria Cristina Mammarella, laureata in Matematica all'Università "La Sapienza” di Roma, specializzata in logica matematica ed astronomia, esperta di bourbakismo e ricercatrice Enea dal 1983, ha messo a punto con il suo gruppo di lavoro Enea-Eart un importante strumento per migliorare il controllo della qualità dell’aria, che, con opportuni adattamenti, può essere utilizzato in città, vicino alle industrie, al mare e in montagna. Un sistema che attende d’essere replicato in poli industriali ed urbani per contribuire al cambio di passo dello sviluppo: dall’espansione incontrollata alla sostenibilità. 
Al timone di un team di ricercatori internazionali provenienti da Europa, Russia e America, Maria Cristina Mammarella, da anni impegnata nel progetto della qualità dell’aria nella zona industriale della Valle del Biferno, ha illustrato gli attesi risultati dell’indagine sulla “meteo diffusività” e lo “scenario meteodiffusivo” in base ad un nuovo modo di “pensare” la qualità dell’aria, come esito dell’interazione tra emissioni e fattori meteo-climatici locali, al convegno internazionale sulla “Qualità dell'aria: nuovi metodi, nuovi strumenti, nuovo sistema di gestione”, promosso il  29 novembre scorso dalla Regione Molise, dall’ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) e dal Cosib (Consorzio per lo Sviluppo Industriale della valle del Biferno).
E anche la pubblicazione “La Metodiffusività. Per una migliore gestione della qualità dell’aria” edito da Armando Editore, a firma di Maria Cristina Mammarella, in collaborazione con Giovanni Grandoni e Pasquale Fedele evince con semplicità come il metodo testato al Biferno, esportabile ovunque, ha gettato le basi per nuove politiche di intervento sul territorio. Non è la prima volta che la Mammarella fa “respirare” l’Italia e dà esempio dei suoi sforzi professionali in contesti internazionali con premi e riconoscimenti, essendo tra l’altro, anche referee per alcune riviste scientifiche internazionali specialistiche di meteorologia e ambiente.
Qualche anno fa ha contribuito in modo determinante a progettare e realizzare una stazione automatica intelligente a reti neurali, in grado di prevedere i livelli di inquinamento atmosferico con 72 ore di anticipo, che ha aperto un nuovo modo di gestire e controllare la qualità dell'aria, prevenendo gli eventi critici invece di limitarsi a intervenire dopo l'evento.
Per l’originalità della sua concezione, che combina la capacità di apprendimento delle reti neurali con l'approccio deterministico delle previsioni meteorologiche, questa stazione intelligente ha ottenuto il brevetto italiano con la denominazione A.T.M.O.S.FE.R.A.©®. Oltre ai progetti A.T.M.O.SF.E.R.A, realizzati nei Comuni di Roma, Milano e Napoli, M.C. Mammarella ha realizzato, o coordinato, altri progetti di ricerca applicata sul territorio, per il controllo della qualità dell’aria, tra cui A.R.T.E.M.I.S.I.A nella Provincia di Udine e A.R.T.E.M.I.S.I.A 2 in Sicilia.
 I risultati di quest’ ultimo progetto sono stati raccolti nel libro "A.R.T.E.M.I.S.I.A. 2 - Applicazione alla zona di Milazzo", da lei curato e redatto con il contributo di tutti i ricercatori del progetto, edito da ENEA.
La sua attività di ricerca si è sviluppata sul collegamento di sistemi di previsione a reti neurali con lo studio dell’"Atmospheric Boundary Layer", che hanno conseguenze fondamentali sulla diffusione degli inquinanti in aria, e a questo scopo coopera col Prof. S. Zilitinkevich dell’Università di Helsinki. In questo ambito è impegnata con gruppi di ricerca internazionali, fra questi: l'Arizona State University, la Notre Dame University (Indiana),  il Finnish Meteorological Institute e la Helsinki University, per la messa a punto di nuovi strumenti e tecnologie.
 
Roma, 1 dicembre 2010
Giulia Velotti

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